Si era già abbondantemente capito che la Casa Bianca sorride verso Mosca e mette il broncio quando invece guarda Kiev. L’ultima decisione dell’amministrazione americana dentro questo solco è stata quella di non firmare un documento del G7 a condanna della strage a Sumy. Sul Fatto Quotidiano si legge che “gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all’attacco russo a Sumy citando il desiderio di continuare le trattative con Mosca”. Alcune fonti sostengono infatti che la decisione è arrivata come una necessità, visto che la Casa Bianca “stava lavorando per preservare lo spazio per negoziare la pace”. Conseguentemente a questa posizione, il Canada, “che ha la presidenza del G7, ha quindi detto agli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato”. Dunque, necessità o contrarietà? Gli Stati Uniti continuano la loro corsa verso una nuova politica estera.